venerdì 25 ottobre 2013

Uno stile di vita, una svolta, un'illuminazione.( IL CIBO CHE CI SOMIGLIA CI CURA)

Quando ci si avvicina al crudismo igienista vegano è facile che escano fuori commenti come: "Quello lì mangia come se stesse sempre male." Questo perché lo stile di vita di per sé esclude cibo trattato, farine bianche, zuccheri raffinati e proteine animali. Io mi fermerei invece a riflettere sul fatto che si sta male perché il modo in cui mangiamo non è sempre quello di esseri che non smettono mai di auto-volersi bene. Ci vogliamo bene a fasi alterne e spezzate.
Abbiamo parlato di salute e dieta (nel senso di ciò che si sceglie di assumere ogni dies), del benessere continuativo che rilascia l'assunzione di frutta e verdura insieme a Elena Dal FornoCertified Raw Chef in Advanced Contemporary Raw Cuisine.

Il crudismo igienista nel paese dello spaghetto con il ragù di carne o una bella tagliata di fiorentina. Per te è una sfida? Una necessità che valica il confine nazionale e ci porta a pensare in termini di consumo globale e salute collettiva?

Per me non è una sfida ma una svolta di vita, un cambiamento radicale che ho intrapreso nel mio stile personale di essere parte di questo mondo o di questo universo, se vuoi. Poco cambia che l'abbia fatto nel paese della pasta e del prosciutto, credo mi sarebbe successo anche altrove, nella Francia dei formaggi o nell'America dell'hamburger e delle patatine. La sfida che uno intraprende è con se stesso e con l'idea che ha del proprio corpo, della propria mente e del proprio posto nel mondo.Voglio continuare a farmi del male attraverso il cibo che ingurgito? Voglio continuare a ingrassare l'industria farmaceutica? Voglio continuare ad essere complice del massacro e del maltrattamento animale?
E' un momento incredibile questo per l'industria alimentare dove la tossicità ci entra sotto qualsiasi forma, siamo letteralmente avvelenati da cibi sofisticati, geneticamente modificati, industrialmente trattati fino ad arrivare nelle nostre tavole sotto forme appetitose al palato ma devastanti sotto il profilo salutistico. L'"industria" faramaceutica e del cancro non è mai stata così florida, chiediamoci perché.
Potrei andare avanti per ore su questo capitolo ma mi fermo dicendo che la svolta crudista, vegana e igienista non è italiana ma è umana, e mi auguro che arrivi a toccare quante più anime possibile. 

Il nesso logico frutta-colite è, ahinoi, imperante. Non si tiene conto delle combinazioni alimentari. Non si arriva a pensare che, magari, sono le farine bianche, in abbinamento al consumo di frutta, che complicano la situazione. Spiegaci cosa ne pensi.

L'hai detto tu, il consumo di frutta che facciamo è 9 volte su 10 sbagliato. Da qui una serie di "problemi" identificati con la frutta che sono fuorvianti. In generale le coliti derivano da intossicazioni precedenti, quindi andrebbe "ripulito" l'organismo con almeno 28 giorni di digiunocon succhi e centrifugati e vedere se quel problema persiste.
La frutta è tra gli alimenti migliori che madre natura ci abbia messo a disposizione. Tra i più digeribili in assoluto. Non andrebbe mai mangiata a fine pasto, con le terribili macedonie dove frutta dolce e acida viene mescolata insieme, non andrebbe mai mangiata in combinazione con noci o semi o pasta varia e tantomeno con le proteine animali. La fermentazione della frutta nell'organismo già "intossicato" può in effetti causare altri problemi. Andrebbe mangiata da sola e possibilmente in monopasti, quindi solo meloni, solo banane ecc... soprattutto meloni e angurie, da soli e mai vicino alla carne, poco importa se rossa o bianca. Circa il consumo di carne, dico solo che la carne ci mette 40 ore ad essere processata dall'organismo, immaginiamoci una combinazione di carne e frutta! Deleteria.
Ananasmela e papaia invece sono tra i pochi frutti che portano in dote enzimi antifermentanti e quindi possono eventualmente essere combinati con altri alimenti.
Comunque le coliti si sconfiggono con diete igieniste e vitali, fatte di centrifugati di frutta e verdura, specie per chi tende ad avere problemi con le fibre, le centrifughe sono il toccasana, ma questo i medici non verranno mai a consigliarlo. Si guarisce dalle coliti come si guarisce dai diabeti, dai tumori, e da molte altre "malattie" seguendo un'alimentazione naturale e sana. Che non significa mangiare "un po' di tutto" come i medici consigliano ma significa eliminare qualunque proteina animale e qualunque cibo alterato, trattato o geneticamente modificato.

Parliamo dei cambiamenti che vedi su te stessa da quando segui una dieta crudista, vegana e igienista. Oltre all'aspetto estetico, la salute globale di visceri e organi di senso, essendo noi esseri olisticamente strutturati, investono anche alcuni aspetti del carattere e del modo di porsi al mondo?

Ti posso in effetti parlare di un prima e di un dopo. Oltre al dimagrimento naturale, il mio corpo è arrivato a pesare quel che avrebbe sempre voluto ma non ci era mai riuscito, ho perso 15 chili in 9 mesi ma in modo sano e senza nessuno sforzo, il risultato più importante per me è stato quelloenergetico-spirituale-mentale. Ho ripreso un'energia che credo di non aver avuto nemmeno a vent'anni, un'energia vitale e una voglia di fare che mi investe ogni giorno. La pelle e gli occhi si purificano, le giunture delle ossa sembra rinascano da chissà dove, non ho più preso unraffreddore nemmeno per sbaglio, i mal di testa completamente spariti.Devo dire che rifletto in pieno la teoria di Arnold Ehret che dice che la Vitalità è data dalla Potenza(cioè le calorie introdotte col cibo) meno l'Ostruzione ovvero la "fatica" che fa il corpo a digerire e prendere dai cibi-spazzatura quello che gli interessa, cioè V= P - O. Soffrivo di qualche crisi depressiva che mi è completamente sparita, mi sento finalmente un essere umano in armonia nel suo pianeta, etico e compassionevole, parte di un tutto energetico che mi attraversa e mi fa stare bene. Mangiare un mango, così bello, col sole dentro come dico io, mi fa sentire come se la natura me lo stesse donando ogni giorno. E' una sensazione meravigliosa.
Non saprei più vivere ora senza pensare di connettermi in questo modo con quello che mangio. E questo passa anche attraverso altri aspetti della vita, nel senso che ora compro anche abbigliamento vegano e cerco di vivere quanto più possibile eticamente.    fonte: ELENA DAL FORNO.

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