lunedì 14 ottobre 2013

Mandiamo in vacanza lo stomaco , il fegato e il pancreas

GLI ENZIMI La fondamentale scoperta del ricercatore americano Prof Edward Howell sui food enzymes, aggiunge straordinari mattoni alle teorie fruttariane-vegane che gli igienisti sostengono. I food enzymes sono sostanze apparentemente impalpabili ma di enorme importanza, sono catalizzatori biologici magnetizzati, e si possono trovare solo all’interno dei cibi naturali vivi, non trattati e non cotti, come la frutta e i vegetali. Mangiare crudo significa ottenere dal cibo calorie gratuite, a costo digestivo-assimilativo zero. I cibi crudi, grazie agli enzimi, si auto-digeriscono, e i nostri organi interni possono rilassarsi e andare quasi in vacanza. Purtroppo, ogni qualvolta scaldiamo un cibo, dalla modesta temperatura di 60° C in su, tutti gli enzimi, come per magia negativa, vengono distrutti e scompaiono, per cui tale cibo diventa morto e devitalizzato. E ciò costringe l’organismo a produrre enzimi organici interni per risolvere le impegnative funzioni digestive-assimilative attinenti a questi cibi ormai smagnetizzati e deattivati dalla cottura. Il nostro corpo soffre e si stressa, i nostri organi interni si ingrossano, si dilatano e si ipertrofizzano, nel produrre nuovi enzimi (in particolare ciò succede a stomaco, fegato e pancreas), perché la natura non aveva previsto affatto questo ricorso sistematico a cibi cotti innaturali, e aveva inquadrato il prelevamento enzimatico nell’ambito delle operazioni straordinarie e di emergenza riservate al sistema immunitario. Una politica accorta e rispettosa, sull’uso razionale degli enzimi, è di basilare importanza per la salute. La carne ha pure moltissimi enzimi, ma solo all’interno dell’animale vivo e pimpante. Quando egli viene ammazzato, i soli enzimi che rimangono attivi sono quelli della disintegrazione e della putrefazione. La cara dolce amica frutta, all’estremo opposto, rimane la fonte inesauribile di enzimi, messaggi generosamente a disposizione da Qualcuno che ci ama, nonostante tutto. — con Cristian Rossini.

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