PROSTATA 2, IL CORPO CHE AUTOGUARISCE
Il problema è che molti malati, prima ancora di essere malati di qualcosa di specifico e di localizzato, che si chiami tumore alla prostata o tumore al colon o altro ancora, sono malati nel pensiero.
Credono di essere stati presi di mira dal demonio, da Belzebù, da Satana, o magari dalla pura casualità chiamata sfiga.
Pensano di essere dei malati inguaribili e di trovare sempre e comunque nella medicina il non-plus-ultra delle soluzioni ai loro problemi.
LA MALATTIA NON HA CAUSE E NON HA RESPONSABILI, PER CUI SI PROCEDE ALLA ELIMINAZIONE DEI SINTOMI
Il vizio di non attribuire la propria malattia a degli errori di percorso e di comportamento, a degli stravizi nel bere e nel mangiare, impedisce loro di capire che la patologia stessa è stoppabile, regredibile e remissibile con un drastico cambiamento alimentare.
I medici gli danno una mano in questo, concentrando tutte le attenzioni sulla comoda, conveniente e pratica eliminazione del sintomo.
E i pazienti si illudono così di aver risolto al meglio i propri drammi corporali.
NESSUNO CHE PENSI SERIAMENTE ALLE SUE CAPACITÀ AUTO-GUARITIVE
Nessuno che usi il cervello, il raziocinio, la riflessione.
Nessuno che la metta sul piano della legge naturale di causa ed effetto, che caratterizza ogni accadimento fisico-chimico-biologico e psicologico sulla faccia della Terra.
Nessuno che pensi per un attimo alle capacità innate di autoguarigione del corpo umano.
NESSUNO CHE CAPISCA E RISPETTI IL SUO SISTEMA IMMUNITARIO
Nessuno che rifletta sul fatto che il proprio corpo non va mai contro se stesso, a condizione di mettere il proprio sistema immunitario in grado di funzionare.
Nessuno che capisca quanto danno si faccia al sistema immunitario con un intervento operatorio, che implicherà una serie di interventi farmacologici prima, durante e dopo l’operazione.
Basterebbe che la gente imparasse a pensare e a riflettere con la propria testa, senza farsi influenzare da chi ha interesse a influenzarla secondo determinati schemi, e sarebbe la sua salvezza.
IL NEMICO NUMERO UNO DELLA PROSTATA RIMANE LA STITICHEZZA
La stitichezza è la causa primaria della prostatite.
Chiunque voglia evitare problemi alla prostata deve fare delle precise scelte alimentari, evitando di cadere nella trappola infida delle carni e dei formaggi, dei cibi cotti e concentrati, del sale, dello zucchero, del caffè, dell’alcol e del fumo.
La prostata è quella formazione ghiandolare spugnosa che circonda il collo della vescica.
Nello stato di infiammazione si congestiona e si gonfia, aumentando di volume.
La prostatite si manifesta con uno spasmo accompagnato da necessità di orinare o defecare, senza però la minima possibilità di farlo effettivamente.
I FARMACI TRASFORMANO LA PROSTATITE DA ACUTA IN CRONICA
Trattata coi farmaci l’afflizione, da acuta diventa cronica, causando mali peggiori, tipo complicazioni alla vescica e ai reni, per la conseguente ritenzione sistematica dell’orina, fenomeno che può causare la morte del soggetto in qualsiasi momento.
Lavaggi, clisteri, sonde dilatatrici e altre cose del genere finiscono solo per aggravare il male, aumentando l’irritazione e provocando altri effetti perversi.
Alla fine di queste disavventura, la medicina propone l’intervento chirurgico.
I GRANDI SUCCESSI DI MANUEL LEZAETA NELLA CURA DELLE PROSTATITI
Manuel Lezaeta seguì personalmente molti casi di prostatite, trattati per anni dai medici senza alcun risultato, e risolti da lui in poche settimane mediante semplici cure naturali. Prescrivendo una dieta crudista fruttariana, più bagni freddi ai genitali e alle gambe e cataplasmi di fango durante la notte.
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